Un’esplosione di rabbia travestita da groove, un desiderio marcio che ti rode le viscere mentre balli.
È il secondo colpo al cuore de I Sette, e questa volta non c’è salvezza: solo synth taglienti, chitarre distorte e una voce che urla ciò che non vuoi ammettere.
“Invidia” è guardare l’altro e volerlo distruggere.
È il rancore che diventa ritmo, l’odio che si trasforma in attrazione, la frustrazione che ti fa muovere il corpo anche quando brucia tutto.
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